martedì 18 settembre 2007

Bear... Force... One! Disco, Trash e Orsi Olandesi



Questa Estate, molti blog li hanno salutati come la prima vera Bear Band musicale al mondo.
Non è esatto. I Vanity Bear, duo technopop spagnolo, sono in circolazione già da un po’, per non parlare dei singoli artisti Bear che negli ultimi anni hanno preso a calcare le scene musicali avvolgendosi (metaforicamente) nella confortevole pelliccia degli orsi. Ma tutto questo conta poco. Come un colpo di cannone, dall’Olanda (ma qualcuno dei quattro protagonisti sembra sia irlandese) arrivano i “Bearforce1”. Nome della band, titolo del brano musicale, titolo del video, titolo del cd (una fantasia davvero strabiliante). Quattro intrepidi signori danzerini, che qualche bello spirito ha già definito “I Nonni dei Village People, riassumono con la loro performance almeno vent’anni di canzoni oggi etichettate come “camp”. In effetti, il brano è solo un mix di vecchi e vecchissimi successi disco. E’ facile riconoscere, tra gli altri, “I Feel Love” di Donna Summer, “Enigma” di Amanda Lear, e l’italiana “Boys” di Sabrina Salerno. Una chimera musicale cavalcata più con simpatia che vera grazia, ma a noi sta bene così. All’inizio poteva sembrare una burla, un video messo su tra amici tanto per fare quattro risate. Invece no. Il cd esiste davvero, e lo si può anche acquistare on line. Infatti dubitiamo che lo vedremo mai sugli scaffali degli store italiani.
In compenso, il video presente su www.Youtube.com sta spopolando su moltissimi blog, sia gay che etero. Naturalmente, nei primi, non mancano i soliti commenti deprimenti e reiterati, del tipo “A me i Bear fanno senso”. Beh, esistono (purtroppo) alcuni blog dov’è possibile trovare commenti analoghi, ma rivolti all’intera categoria degli omosessuali, e il tono non è troppo dissimile da quello usato tuttoggi da certi Fashion nei confronti degli Orsi. Pertanto, finché questa fetta del mondo gay non comprenderà che con uscite simili non fa altro che replicare atteggiamenti omofobi offensivi, la conquista di visibilità da parte della subcultura ursina, sia pure con iniziative così leggere, avrà sempre il nostro consenso. Anche se qui ci troviamo dalle parti del trash e – forse – di una versione Bear di Loredana Lecciso.

Benvenuti, Bearforce1. Fateci ridere. Ne abbiamo proprio bisogno. Woof!

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