SEGUI LE ORME: UN'INTRODUZIONE AL " BEAR BOOK – Readings in the History and Evolution of a Gay Male Subculture "
Prima parte
BEARS ARE THE SIGN THAT SIGN IS THE SIGNLESS , AND SINCE THE SIGN CANNOT BE SIGNIFIED , IT CANNOT BE OBJECTIFIED - A BEAR IS THE SUBJECT MOVING FREELY THROUGH A SYSTEM HE BECOMES ONE WITH AND RELINQUISHES ALL FORMS OF OTHERNESS, AND SO IS NOT OBJECTIFIED BUT UNIVERSALLY SUBJECTIFIED ,UNIVERSALLY AWARE AND THEREFORE UNIVERSALLY SUBJECT . THE CURIOUS ASCRIPTION TERMED BEAR TRANSCEND ITS OWN MEANING , AND IT’S THEREFORE MEANINGLESS BUT THE PURPOSE OF THE MYTHE NAMED ‘BEAR’ NONTHELESS REMAINS DIVINE. "
BearDom - Rychard G. Powers.
Il "Bear Book " nasce dal desiderio di concentrare lo sguardo su un nuovo campo della sessualità maschile, orientata verso lo stesso genere, definito il movimento degli orsi. Less Wright, l’autore nonché editore del Bear Book è assistente universitario e ricercatore al "Boston College" dove insegna soprattutto "Cultural Studies". Attivista coinvolto nei Gay Studies dagli anni 70, egli è il fondatore e curatore del "Bear History Project ", un enorme archivio d'informazioni sul movimento ursino, con un accesso gratuito ed aperto alla consultazione in Internet. Less Wright è un sopravvissuto a lungo termine dell’HIV. Egli sta conducendo gli studi su " la storia popolare di Castro", la famosa area metropolitana G. B. L. T. La sua figura rappresenta, nel panorama accademico e non, il più forte punto di riferimento teorico inerente al movimento degli orsi; il motore propulsivo di riflessione e produzione di letteratura analitica tematizzata su molteplici riviste e libri, relazionando il tema degli orsi ad un più vasto progetto in cui è coinvolto come corresponsabile per la Commissione per la Storia americana gay e lesbica come branca dell’Associazione Storica Americana. Il " bear book" può essere contestualizzato all’interno del campo di riflessione dei Cultural Studies; specificatamente dedicato a quella corrente di pensiero che riflette sui temi della sessualità e del genere.
La definizione dei Cultural Studies prende spunto dal "Center of Contemporary Cultural Studies " fondato nel 1963 nell’Università di Birmingham. Questo tipo di studi affonda le sue radici soprattutto nella critica letteraria, potenziata da una grossa forza antagonista alla tradizione accademica; specialmente nel panorama concettuale della sociologia dei processi culturali. Gli stimoli più grossi alla formazione di tale attitudine critica provengono da un panorama ibrido di filosofia, sociologia, linguistica, antropologia culturale nelle figure di Gramsci, Althusser, la scuola di Francoforte, il decostruzionismo di Derrida e la critica letteraria decostruzionista di De Mans. La corrente dei Cultural Studies si sviluppa negli U.S.A. come la nuova ala di riflessione della sinistra radicale, concentrandosi su temi quali il neocolonialismo, la sessualità, il genere, i mass media, i movimenti sociali e culturali, i rapporti interetnici, la cultura popolare. Il punto di partenza dei Cultural Studies è il valore dato al concetto d'interpretazione. Partendo da una critica dell’ontologia e successivamente al concetto di scienza, ovvero dall’idea che non esiste verità assoluta al di fuori dell’universo linguistico quindi, c onsequenzialmente, essendo la realtà completamente percepita, sagomata e ricostruita attraverso una mediazione linguistica come forma d'interazionismo simbolico, la conclusione porta alla parzialità della conoscenza. L’approccio metodologico ricercato per la produzione del sapere è quello multidisciplinare, per raggiungere una molteplicità complessa ed interattiva di punti di vista su un oggetto di studio nella sua poliedria. Questo abbattimento radicale o ridefinizione dei concetti scientifici di metodo, oggetto, verità e realtà, sono il manifesto portante dei Cultural Studies opposti alla disciplina d’analisi scientifica istituzionale. Come già detto, grosso spazio è dedicato a temi quali la sessualità e il genere specificatamente nello studio del femminismo e dell’omosessualità. A quest’ultimo è legata la nostra analisi inerente al "Bear Book "; più specificatamente, nell’esacerbare le sue definizioni tradizionali e pratiche di potere insite nel suo scenario culturale, sociale, politico ed economico. [Continua]
Francesco Macarone Palmieri - > WARBEAR > warbear1@tin.it
!) Per consultare l’archivio del Bear History Project, il suo indirizzo web è http://www.bearhistory.com/
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