Era un po' di tempo che non sentivamo parlare di John Waters, il bizzarro e geniale regista americano che con il suo gusto per l'eccesso e i toni provocatori ha ispirato il cinema di Pedro Almodovar e creato personaggi indimenticabili come Divine. Dopo "Polyester", "La signora ammazzatutti" e "A morte Hollywood", ne avevamo perso le tracce. Per non parlare dei primi film di John, quelli più estremi e dissacranti (come "Pink Flamingos") che sugli schermi italiani non sono mai arrivati. Non sappiamo, dunque, se e quando potremo vedere "A Dirty Shame", nuova fatica del regista che racconta l'avventura di una donna di mezza età, stanca e spenta, che riscopre la gioia di vivere entrando in contatto con le realtà sessuali più curiose e sconosciute. Con la comunità degli orsi, per esempio. John Waters, in una recente intervista, ha ammesso di non avere avuto idea dell'esistenza del mondo bear finché non ha cominciato a documentarsi per la stesura del copione. Quello di "A Dirty Shame" è un universo sopra le righe, come sempre nelle pellicole di Waters, dove gli orsi salutano ringhiando (alla lettera, vedere il trailer per credere). Dove il mondo monotono della protagonista si popola (tra gli altri) di personaggi corpulenti, pelosi e dai nomi imbarazzanti come Fat Fuck Frank (interpretato dall'attore Wes Johnson) o Mama Bear e Papa Bear (David A. Dunham e Dave Moretti). Non un film sugli orsi, quello di Waters, ma finalmente un film sulla sessualità che tiene conto anche della comunità ursina, e la racconta mettendone in scena vezzi e miti. Ma attenzione! E' pur sempre John Waters, e la sua macchina da presa è la stessa lente deformante che ci ha regalato l'immenso Divine.
http://www.adirtyshamemovie.com
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