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E il fumetto gay BEAR?
Dalla fondazione in Belgio del movimento Girth and Mirth (Circonferenza e Allegria), gli omosessuali panciuti, maturi, barbuti e pelosi che fino a quel momento avevano ricoperto il ruolo del brutto anatroccolo nel panorama gay internazionale, sono usciti dal letargo e si sono trasformati in splendidi cigni. Il culto della corpulenza ha guadagnato in breve terreno e gli orsi – come hanno deciso di chiamarsi ciccioni e barbuti – possono vantare oggi un gran numero di ammiratori. Niente di strano che abbiano iniziato a comparire anche nella gay fiction, approdando quindi anche al media fumettistico.
"Il barilotto di Osonegro", del disegnatore siciliano Perdido, è forse il primo albo interamente a tema gay bear che sia stato prodotto in Italia. A parte le storie leather di Roy Klang, pubblicate a puntate su periodici gay italiani e attualmente in attesa di ristampa, finora i fumetti con orsi per protagonisti avevano visto la luce prevalentemente all’estero. In Francia, con Logan e in Spagna (ma leggibile solo su Internet) con CrazyLove e le sue love stories ursine in stile manga. Ma i bear-comics prosperano soprattutto in Giappone, dove gli artisti orsofili di grande livello non si contano. Kumagoro, Fujimoto e il tenebroso Tagame, hanno aperto la via a una corrente fumettistica erotica ancora inesplorata nel
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Perdido, palermitano e diplomato al Liceo Artistico della sua città, ha esordito nel circuito della bear-art sulla fanzine WOOF!, pubblicando il fumetto breve "West Bear Story". Oggi è un collaboratore fisso della rivista degli orsi siciliani che contiene una sua tavola in ogni numero. "Il barilotto di Osonegro" è il suo primo racconto lungo, e si spinge più in là, nella trama e nella rappresentazione dell’eros in chiave bear. Lo stile di Perdido è naïf, con spigolosità da cartone animato lontane dalla perfezione anatom
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Presentato a Palermo in occasione della prima festa ursina, svolta alla fine di Novembre 2002, "Il barilotto di Osonegro" è già stato accolto con simpatia dalla comunità gay bear siciliana. Completato dall’attenta prefazione di Francesco Macarone Palmieri (animatore della rivista Torazine e fondatore del gruppo Epicentro Ursino Romano), il primo fumetto bear italiano è finalmente arrivato e fa parlare di sé. Non ci resta, quindi, che salutarlo come un’ulteriore frontiera del media con le nuvolette e un nuovo e necessario passo avanti nello sviluppo della cultura gay e underground.
LA TRAMA
L'amicizia tra Giuseppe Luparello e Ricky Pardo dura fin dai tempi del liceo. Beppe è etero, ed è ormai un professionista quarantenne, un po' sovrappeso, che pensa solo a costruirsi una vita tranquilla. Ricky è gay, ricco di famiglia e di esperienza, gaudente, grasso ed estroso. Vive viaggiando spesso, collezionando in giro per il mondo pezzi d'antiquariato e varie stramberie. Il suo amore per l'amico (che lo ha sempre respinto, pur continuando a frequentarlo) è stata la costante della sua vita. Vita che oggi sembra essere giunta a una svolta cruciale. Lo stesso vale per Beppe, che ha incontrato Wanda, una donna con cui ha deciso di mettere su famiglia. Alla vigilia del matrimonio, Ricky organizza una festa di addio al celibato per l'amico. Dopo una serata di bagordi, i due restano soli e il padrone di casa propone a Beppe di bere insieme il bicchiere della staffa. Gli parla dell'Osonegro, un misterioso vino catalano dalla fama dubbia e affascinante. In cantina, dice, ha un intero barile di questo pregiatissimo vino. Beppe accetta la degustazione e segue Ricky in cantina. Sarà come scendere nella mente perversa dell'amico, da troppo tempo abituato a prendere tutto ciò che desidera... anche senza permesso. O no? Inizia un viaggio sensuale e delirante, tra stati alterati di coscienza, sesso e psicanalisi, fino a un finale shockante.
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