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giovedì 12 giugno 2014

Viste Larghe - il 19 Giugno 2014 al Border Line di Palermo



Altroquando lascia la sua orma sul Palermo Pride 2014 con VISTE LARGHE, una mostra di Bear Art che recupera l'immaginario ursino, da sempre caratteristico nelle nostre attività per la cultura LGBTQ, e ripropone alla città di Palermo l'artista italiano VISTE, con una selezione di suoi lavori nuovi e classici. La Bear Art è un tag riferito all'illustrazione (ma anche alla fotografia) dedicata all'estetica gay bear, cioè la celebrazione erotica degli uomini massicci, di cui esiste una foltissima schiera di autori a livello internazionale. 


Il lombardo Viste è stato tra le prime firme nostrane a emergere in rete, e anche tra i primi illustratori bear a mettere a disposizione le sue opere per Altroquando, in occasione delle mostre da noi allestite presso la nostra libreria. Viste è un grafico professionista che, nell'ambito dell'illustrazione a tema omosessuale, ha al suo attivo anche delle collaborazioni con la rivista giapponese G-Men. I suoi uomini (che lui definisce una via di mezzo tra orsi e tori) sono tutti caratterizzati da una cifra stilistica molto riconoscibile che ha fatto dell'autore un brand popolarissimo sul web. Ambientazioni militari, venate di un erotismo spesso speziato da ironiche tensioni sadomaso, sono il palcoscenico in cui più di frequente vediamo esibirsi le icone erotiche di Viste. La forza bruta, la fatica dell'allenamento e l'ambiguità dei rapporti tra soldati e ufficiali, rappresentato in modo ruvido ma giocoso, risulta agli occhi una bizzarra miscela di temperamento rude e tenerezza. Non mancano momenti figurativi dedicati al sentimento e al gioco spensierato. Viste è un illustratore, ma è evidente che il suo lavoro si nutre molto di un immaginario a fumetti. Lo scopriamo dalle allusioni parodistiche, e dalla struttura pressocché vignettistica di molte sue opere che raccontano momenti di intensa vita militare.

Per il Palermo Pride 2014, l'arte di Viste torna a Palermo. Tanti anni fa, quando Altroquando produsse la fanzine WOOF!, dedicata alla divulgazione della cultura degli orsi, il sottobosco LGBTQ ursino locale era ancora sommerso. Oggi cammina a testa alta, partecipa al Pride e organizza i suoi eventi. VISTE LARGHE è un'occasione per ricordare quella tappa nella nostra evoluzione culturale, nella nostra consapevolezza, e per guardare al futuro del movimento LGBTQ palermitano, delle sue declinazioni mediatiche e della frangia sua ursina.
Nel corso della mostra, sarà messa a disposizione dei visitatori la giacenza della fanzine WOOF!, rivista gay bear autoprodotta da Altroquando per cinque anni, e oggi un piccolo classico nella storia del movimento LGBTQ palermitano.


giovedì 7 marzo 2013

X-Treme X-Men: Estremamente Gay Bear


C' è qualcosa nell'aria, di questi tempi... Anzi, nei fumetti...

Northstar degli X-Men è appena convolato a giuste nozze con Kyle, il suo compagno storico (ma ricordiamo che Apollo e Midnighter di Authority lo avevano già fatto molto tempo prima, adottando subito una bambina), e Alan Scott, il Lanterna Verde-Sentinel della JSA è diventato dichiaratamente gay dopo il reboot messo in atto dalla DC Comics nei mesi scorsi (alla faccia di immaturi blogger dalla lingua lunga, del tutto inconsapevoli della loro stessa ignoranza). Sempre in casa DC, la nuova, fascinosissima e omosessuale Batwoman ha appena chiesto alla sua amata di sposarla.
Il fumetto, soprattutto quello supereroistico, giacché stiamo parlando di comics popolari e non di produzioni militanti, si sta aprendo alle tematiche LGBT più che in passato. Che sia un segno dei tempi? Sarebbe molto bello. Già tanti anni fa, sempre su X-Men, Chris Claremont, senza una parola, suggeriva l'appassionata relazione lesbo tra Mystica e Destiny e il rapporto con due madri della loro figlioletta adottiva, la futura x-girl Rogue. Ma si trattava di sfumature, e il non detto, per quanto gestito con mestiere, continuava a far percepire l'esistenza di un muro invisibile oltre il quale, in un fumetto rivolto a un pubblico generalista, non si poteva andare.


Le cose stanno forse lentamente cambiando, e oggi qualche segnale arriva dalla serie X-treme X-Men, ancora inedita nel nostro paese, e prossima alla chiusura negli Stati Uniti. Al di là delle vendite scarse, sembrà però che la serie abbia guadagnato in poco tempo un discreto numero di estimatori. E anche qui, tra le innovazioni, troviamo una storia d'amore omosessuale, ma con una declinazione ancora differente, che punta oltre gli stereotipi più diffusi. La componente Gay Bear.


Per i puristi e non addetti ai lavori, è opportuna una precisazione tutta nerd. L'attuale X-treme X-Men non ha niente a che vedere con la serie omonima uscita qualche anno fa come spin off della serie madre (Uncanny X-Men) e che raccontava le vicende di un drappello di mutanti alla ricerca dei diari della defunta veggente Destiny. Il perché del riciclaggio di un titolo già utilizzato è da cercare nei consueti meccanismi commerciali della Marvel. Fatto sta che ci troviamo davanti a uno scenario completamente diverso, e soprattutto in un universo parallelo a quello classico, dove incontriamo versioni alternative di eroi che conosciamo da tempo.
Lo scoop LGBT (e molto Bear) consiste nella passione che all'interno di questa serie lega i personaggi di Wolverine (qui chiamato semplicemente Howlett) e il semidio Ercole. Un bacio appassionato tra i due nerboruti e villosi eroi sta facendo il giro della rete, e fioccano gli esperimenti di Fan Art, alcuni discretamente spinti (e non per questo meno divertenti). 


Se ancora oggi, vedere sposarsi due flessuosi giovanotti può sembrare sovversivo a qualche mente ristretta, vedere due omacci pelosissimi e massici scambiarsi effusioni affettuose, forse, lo è ancora di più. Sappiamo già che il dibattito sulle implicazioni commerciali di questi elementi inseriti nei fumetti è lontano dal terminare. Resta il fatto che una pubblicazione popolare (e un fumetto di supereroi lo è) può trasformarsi in un megafono per realtà sommerse a prescindere dalle sue intenzioni iniziali, e se il matrimonio di Northstar ha regalato grande visibilità alla comunità LGBT americana, iscrivendosi nel solco degli attuali progetti politici di Barack Obama, il bacio tra l'Ercole e il Wolverine alternativi potrebbe contribuire ad abbattere un'altra barriera. Quella che spinge molti a vedere il mondo omosessuale come se fosse un salottino dai colori pastello, popolato solo da fatine e da elfi. La relazione tra i due titani Marvel presenta una verità diversa. La realtà LGBT ha radici nel mondo reale, nei corpi reali e in tutte le età, e può esprimersi anche attraverso i feticci più virili, in apparente contraddizione con la volgata ancora così diffusa.
Tutto questo lo riassumiamo spesso con la parola Bear, etichetta che a sua volta è stata cannibalizzata dal commercio (in particolar modo in America) producendo talvolta insofferenza e scetticismo presso la sua stessa comunità. Ma quello che importa davvero è lo sdoganamento delle differenze come valore positivo, la rottura dei cliché e l'allargamento degli orizzonti. Sia pure in una dimensione alternativa a quella ufficiale, con il sapore dell'esperimento, del potrebbe essere... Affidato a una di quelle che nei fumetti sono definite “storie immaginarie”, cioè slegate dalla continuità delle serie regolari, dove ci si può permettere di fare accadere qualunque cosa a personaggi altrove considerati intoccabili.
Eppure, come ha scritto una volta il grande Alan Moore a proposito di storie immaginarie: «Non lo sono tutte?»


Se i sogni (e le storie) influenzano e modellano la realtà, diamo il benvenuto a questa nuova coppia omosessuale a fumetti, non ci importa in quale universo vivano. Noi, dal canto nostro, viviamo ancora in una dimensione (e in un paese) dove uscire allo scoperto e chiedere a volto scoperto di aver riconosciuti dei diritti sacrosanti è definito “datato” e “controproducente” da chi ancora si rifiuta di capire le ragioni e le origini profonde del frastagliato popolo LGBT. Se i fumetti potranno giocare un piccolo ruolo in un auspicabile cambiamento sociale, non lo sappiamo. Ovviamente ci auguriamo di sì, che le cose stiano pian piano cambiando. E anche questa è una storia immaginaria.
Ma in fondo... non lo sono tutte?

lunedì 18 febbraio 2013

Il Forzuto e il Pianista: l'arte di Polly Guo


Polly Guo è una disegnatrice e animatrice free lance, molto attiva sul web e dal tratto particolarissimo. Morbido, delicato. Essenziale e nello stesso tempo estremamente espressivo, arricchito da colori caldi e avvolgenti. Autrice (completa) di fumetti come Houdini & Holmes (sì, proprio quei due) e innumerevoli illustrazioni, parodie e schizzi. Il web è prodigo di lavori firmati da Polly, il cui stile è conosciuto dalle nostre parti senza essere però ricondotto al nome dell'artista. Peccato, perché il talento è davvero strepitoso e merita una conoscenza approfondita. Per proporlo ai nostri lettori scegliamo l'aspetto dell'amore gay nell'arte di Polly, rappresentato sempre in modo delicatissimo, con una sensualità romantica, serena, che a volte attinge all'immaginario supereroistico per regalare ai fans baci omoerotici mai visti nei fumetti ufficiali. 


Ma di Guo amiamo in particolare Strongman and Pianist, un racconto breve a fumetti che Polly sta attualmente producendo con l'intento, una volta completata l'opera, di renderlo disponibile sul web per la lettura gratuita. La storia d'amore nasce in un vaudeville nel quale lavorano sia un possente forzuto che un raffinato musicista. La grazia dell'artista consiste nella geometria di questi due corpi così diversi e così complementari tra loro, nelle immagini come nei loro cuori innamorati. La massa virile dell'erculeo baffuto e la sagoma sottile, diafana del musicista biondo, ritratti spesso come un nodo grafico che lascia parlare le immagini meglio di mille parole, portando in scena la tenerezza, il rossore, i baci dati quasi con il timore di scottarsi. La fisicità della forza bruta intrecciata con l'arte più inafferrabile di tutte: la musica. Due icone... anzi un'unica icona a due teste che sta spopolando in rete e che già può contare una consistente galleria di fan art, illustrazioni e varianti sulla coppia di personaggi realizzate da appassionati e altri artisti dallo stile personale. Insomma, un'idea grafica (ma anche concettuale) di successo, che si impone all'immaginario con una carica di romanticismo e virtuosismo grafico non indifferenti.
Visitate il sito di Polly Guo e il suo DeviantArt, e seguitene gli sviluppi. Siamo sicuri che sentiremo ancora molto parlare di lei e dei suoi lavori. 











giovedì 27 dicembre 2012

Ciao, Renenou...



Un Amour à Heéliopolis

Ci sono notizie che non si vorrebbe dover mai dare... E' una frase di maniera, lo sappiamo, ma è sempre difficile affrontare la scomparsa di un amico. L'imbarazzo, l'insidia del luogo comune sono ostacoli presenti anche per chi, avendo lavorato come giornalista, ha già scritto parecchi coccodrilli.
Renenou ci ha lasciati poco prima di Natale, e questa settimana è stato cremato a Parigi dove riposerà. Nel presentare i suoi spettacolari collages grafici, abbiamo parlato spesso dei suoi trascorsi di pittore, e della grazia creativa con cui riusciva a trarre dal marasma della rete un erotismo ironico, leggero e conturbante, sempre speziato da un'estetica intelligente, che dava ai suoi lavori un valore artistico che va comunque al di là del puro e semplice gioco goliardico. Una mente vitale, che ha combattuto fino alla fine contro l'insufficienza respiratoria che lo ha afflitto per anni, confinando tra le mura di casa il suo corpo, ma facendo esplodere la sua creatività oltre gli argini, oltre gli schemi, invadendo Flickr (il social network fotografico in cui è stato popolarissimo) e una quantità di siti a tema Bear con le sue elaborazioni, concettuali prima ancora che grafiche.

When Bernie met Johan

Qualche volta, quando pubblicavo una raccolta di suoi collages commentandoli in tutta onestà, René si schermiva, dicendo che gli regalavo corone di alloro che non meritava realmente. Questo perché era una creatura dall'animo innocente, modesta e innamorata dell'arte, non del suo ruolo in essa. Forse Renenou faticava a credere che tutta quella pornografia raccattata da internet, bagnata nella sua fantasia e restituita in contesti plastici, a volte umoristici, altre incantevolmente contemplativi, potesse essere considerata vera arte. Noi, umilmente, dubbi non ne abbiamo. Se il sesso per molti è ancora un tabù, commentarlo e raccontarlo con l'allegria incrollabile che Nenou – come lo chiamavano gli amici - portava nonostante tutto dentro di sé, sdrammatizzandolo, rendendolo buffo o maestoso, è sicuramente una pratica artistica dalle finalità nobili. E dobbiamo ringraziarlo, per tutte le volte che ci ha fatto ridere, che ci ha turbato... per tutte le volte che ha condiviso con noi i suoi coloratissimi sogni.


I call you back, darling... too much work here!

Poche persone sono capaci di superare gli ovvi limiti della distanza e, dal chiuso della propria casa, aprire la propria anima a persone distanti, tanto da farsi considerare un caro amico. Se i social network sono un gioco collettivo da tenere con le molle, spesso origine di delusioni se non di vere e proprie risse telematiche, René li cavalcava con una signorilità e schiettezza invidiabili, diventando presente, reale e vicino, al di là del mezzo che usava per comunicare con l'esterno. Non è da tutti riuscire in questa impresa, e se tanto ci dà tanto, l'arte travolgente di René è stata tale perché prodotta da un grande cuore e un cervello prezioso, capace di comunicare a più livelli in modo essenziale e garbato. Ci auguriamo, con questo spazio sul nostro blog dedicato alla cultura ursina, che l'arte di Renenou sia stata ulteriormente divulgata e che entri, a buon diritto, tra i classici dell'immaginario Bear, tra i gioielli della Bear Art meno scontata, e nella memoria storica di quanti hanno incrociato la sua strada, sia pure solo virtualmente, per mezzo dei suoi lavori grafici.


Il nuovo Signore degli Anelli

Renenou ora è parte di noi, è parte del nostro essere orsi, del nostro amarli... e del volerlo fare in modo fanciullesco, allegro, vivo. Sì, vivo. Vivo quanto Renenou è riuscito a essere a dispetto della malattia. Vivo quanto rimarrà nella nostra memoria, nei nostri sogni, nei nostri progetti futuri, che non potranno non tenere conto anche della strada tracciata da lui.
Ciao, Renenou. Ci mancherai. Non sarai dimenticato.