domenica 8 dicembre 2002
DI PANZE, DI DANZE E ALTRE STORIE PELOSE
Orsi in Sicilia 2002: un successo. Il Rubicone palermitano è stato attraversato e l'esperimento può dirsi felicemente riuscito. Il menu comprendeva orsi e cacciatori, siciliani e visitatori giunti dal continente. Un calendario tutto italiano, in cui modelli pelosi e panciuti degustavano cibi saporiti. Un fumetto gay (il primo in Italia)dove omacci barbuti si esibiscono in voluttuosi congressi carnali. Una presentazione alla libreria AltroQuando, dove fumetto e calendario sono stati il marchio di una serata che già si annunciava indimenticabile. Una cena al ristorante Sharak a base di piatti tipici. Vino, musica, video. Un locale in penombra dove la maggior parte degli avventori ha potuto servirsi anche di una dark room. La prima festa degli orsi siciliani è durata fino a notte fonda. Massiccia presenza, tante le coccole e tanto divertimento. Palermo, adesso, ha una verginità in meno. Forse due. Le feste gay dedicate agli orsi e a quanti li amano non sono più un miraggio, ma una realtà concreta, che si è toccata con mano al pub Malox, a piazzetta della Canna lo scorso 30 novembre 2002. Probabilmente, "Orsi in Sicilia 2002" è stata anche la prima festa gay (senza ulteriori specifiche) a essersi svolta a Palermo. Il Sud ha tremato sotto la spinta del mambo degli orsi. Segno che limiti e asperità possono essere superati con un po' di costanza e entusiasmo. Orsi palermitani, catanesi e del continente hanno stipato la sala del Malox a loro disposizione e invaso la dark room dimostrando un appetito di socializzazione mai visto. L'appagamento è stato sessuale e morale. Una diversità sommersa come quella degli orsi ha avuto finalmente la possibilità di esprimersi a pieno. Quanti vivevano il complesso di avere un corpo non omologato all'estetica dominante, hanno scoperto di essere belli, assaporando una rivincita troppo a lungo rimandata.
«In passato, è successo» raccontava un orsetto mentre riceveva le carezze di molti ammiratori, «che al momento del sesso, non appena mi toglievo la camicia, davanti alla mia pelosità qualcuno si sia tirato indietro. Da non credere! Mi hanno addirittura chiesto di depilarmi! Qui, invece, è tutto diverso»
Ora la porta è stata aperta. Si deve solo avere il coraggio di varcarla. La libreria AltroQuando di Palermo, la fanzine WOOF!, il gruppo Porto Orso, Epicentro Ursino Romano e il sito www.SBQR.com, artefici della serata, hanno fatto centro e non c'è dubbio che la manifestazione avrà un seguito. La serata si è svolta sul filo della spensieratezza, senza particolari intoppi. Il piccolo assedio di ragazze fuori dell'ingresso (forse anch'esse ammiratrici della corpulenza e della villosità) è stato tenuto a bada senza produrre incidenti. La più insistente, che per comodità chiameremo Rita (abbrevazione di "Taddarita", cioè "pipistrello" in dialetto siculo), ha pazientato tanto da riuscire, dopo le tre di notte, a penetrare nel covo degli orsi. Peccato che le immagini sullo schermo non facessero per lei (ha subito cacciato il musetto in un angolo) e poco dopo, stretta al braccio di un cavaliere imbarazzatissimo ha deciso di violare la sacralità della dark (ancora straripante di pance in amore). La serata era però giunta a termine e subito dopo è stato dato il segnale di stop. Nessuno, però, ha mai più visto la dolce Rita. Di certo la malcapitata avventuriera è rimasta stritolata nell'intreccio di corpi immensi che si amavano, sudati e frementi, dietro quel tendaggio scuro. Come accadde alla moglie di Lot, mutata in una colonna di sale per aver voluto sbirciare la rovina di Sodoma, la sua curiosità è stata punita e (finché le formiche non hanno portato a termine la loro diligente opera di pulizia) si è trasformata in un graffito su una parete del pub Malox.
Viva gli orsi, quindi. Viva il Sud. E viva la possibilità di un grande abbraccio che non conosce confini, eccetto quelli della privacy e della libertà individuale.
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