giovedì 27 dicembre 2012

Ciao, Renenou...



Un Amour à Heéliopolis

Ci sono notizie che non si vorrebbe dover mai dare... E' una frase di maniera, lo sappiamo, ma è sempre difficile affrontare la scomparsa di un amico. L'imbarazzo, l'insidia del luogo comune sono ostacoli presenti anche per chi, avendo lavorato come giornalista, ha già scritto parecchi coccodrilli.
Renenou ci ha lasciati poco prima di Natale, e questa settimana è stato cremato a Parigi dove riposerà. Nel presentare i suoi spettacolari collages grafici, abbiamo parlato spesso dei suoi trascorsi di pittore, e della grazia creativa con cui riusciva a trarre dal marasma della rete un erotismo ironico, leggero e conturbante, sempre speziato da un'estetica intelligente, che dava ai suoi lavori un valore artistico che va comunque al di là del puro e semplice gioco goliardico. Una mente vitale, che ha combattuto fino alla fine contro l'insufficienza respiratoria che lo ha afflitto per anni, confinando tra le mura di casa il suo corpo, ma facendo esplodere la sua creatività oltre gli argini, oltre gli schemi, invadendo Flickr (il social network fotografico in cui è stato popolarissimo) e una quantità di siti a tema Bear con le sue elaborazioni, concettuali prima ancora che grafiche.

When Bernie met Johan

Qualche volta, quando pubblicavo una raccolta di suoi collages commentandoli in tutta onestà, René si schermiva, dicendo che gli regalavo corone di alloro che non meritava realmente. Questo perché era una creatura dall'animo innocente, modesta e innamorata dell'arte, non del suo ruolo in essa. Forse Renenou faticava a credere che tutta quella pornografia raccattata da internet, bagnata nella sua fantasia e restituita in contesti plastici, a volte umoristici, altre incantevolmente contemplativi, potesse essere considerata vera arte. Noi, umilmente, dubbi non ne abbiamo. Se il sesso per molti è ancora un tabù, commentarlo e raccontarlo con l'allegria incrollabile che Nenou – come lo chiamavano gli amici - portava nonostante tutto dentro di sé, sdrammatizzandolo, rendendolo buffo o maestoso, è sicuramente una pratica artistica dalle finalità nobili. E dobbiamo ringraziarlo, per tutte le volte che ci ha fatto ridere, che ci ha turbato... per tutte le volte che ha condiviso con noi i suoi coloratissimi sogni.


I call you back, darling... too much work here!

Poche persone sono capaci di superare gli ovvi limiti della distanza e, dal chiuso della propria casa, aprire la propria anima a persone distanti, tanto da farsi considerare un caro amico. Se i social network sono un gioco collettivo da tenere con le molle, spesso origine di delusioni se non di vere e proprie risse telematiche, René li cavalcava con una signorilità e schiettezza invidiabili, diventando presente, reale e vicino, al di là del mezzo che usava per comunicare con l'esterno. Non è da tutti riuscire in questa impresa, e se tanto ci dà tanto, l'arte travolgente di René è stata tale perché prodotta da un grande cuore e un cervello prezioso, capace di comunicare a più livelli in modo essenziale e garbato. Ci auguriamo, con questo spazio sul nostro blog dedicato alla cultura ursina, che l'arte di Renenou sia stata ulteriormente divulgata e che entri, a buon diritto, tra i classici dell'immaginario Bear, tra i gioielli della Bear Art meno scontata, e nella memoria storica di quanti hanno incrociato la sua strada, sia pure solo virtualmente, per mezzo dei suoi lavori grafici.


Il nuovo Signore degli Anelli

Renenou ora è parte di noi, è parte del nostro essere orsi, del nostro amarli... e del volerlo fare in modo fanciullesco, allegro, vivo. Sì, vivo. Vivo quanto Renenou è riuscito a essere a dispetto della malattia. Vivo quanto rimarrà nella nostra memoria, nei nostri sogni, nei nostri progetti futuri, che non potranno non tenere conto anche della strada tracciata da lui.
Ciao, Renenou. Ci mancherai. Non sarai dimenticato.

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