domenica 9 giugno 2002

ORSI ALL’OPERA!


Vi siete mai chiesti come si fa a diventare un cantante lirico di successo?

Bisogna essere orsi!

Non voglio dire che bisogna essere abbastanza belli da soggiogare i direttori stabili dei teatri, ma che le gustose caratteristiche che contraddistinguono i nostri cari amici orsi aiutano non poco la carriera di un cantante d'opera. Esempio ne sia il simbolo della musica italiana nel mondo: Big-Bear-Luciano, che deve non pochi ringraziamenti per la sua fortuna alla sua ursinità.

Esempi? La pancia, quel luogo magnifico su cui è bello addormentarsi come coccolati sulle onde del mare non è solo causato da notti passate a divorare brioches, burro di arachidi, nutella e panna, ma, spesso, contraddistingue un'ottima cassa di risonanza pettorale e polmonare, che ha come conseguenza una voce molto potente, come, appunto, quella di Pavarotti!

E le guance "mordimi mordimi"? Quelle a configurazione bull-dog?? Anch'esse migliorano la cassa di risonanza della bocca, la cosiddetta "maschera", conferendo alla voce un timbro vellutato e morbido. Per non parlare di baffi e barba, spesso "consigliati" da registi e truccatori per nascondere piccoli difetti come il mento sfuggente o il naso gigante che, sul palcoscenico, fanno un po' senso…

I doppi menti sono causati dal rilassamento dei tessuti del collo tipico di chi studia canto, le gambe possenti aiutano a reggere le fatiche di una rappresentazione teatrale e la tipica passionalità ursina dà quel tocco in più che fa innamorare i melomani come me...


Insomma, chi se non un orsone potrebbe farti venire i brividi sussurrando come Otello "un bacio, ancora un bacio!"?
Im-bear-dibile!

[Articolo di Thallo]

In questa pagina, foto di Luciano Pavarotti, Juan Pons, Vincenzo La Scola

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