I dialoghi (in inglese) sono brevi ed essenziali. L’atmosfera cupa annuncia che la vicenda narrata è torbida. Un noir. Un orso dorme seminudo nel suo letto quando la sveglia lo desta. Il suo primo pensiero è mettere mano al cellulare e comporre un numero. Forse sta chiamando un amante. Forse una preda. Intanto, un distinto signore di bella presenza si avvicina alla guida di un’auto...
“Extortion - Bear Style” è il primo episodio di una serie realizzata per il web dalle menti creative del sito canadese Tubebear. Forrest, dietro la macchina da presa, Roger e Gary nei ruoli principali, animano questo primo episodio sperimentale con grande entusiasmo e presenza scenica. Se la panoramica sul corpo peloso di Gary, sin dalle scene di apertura, non lascia dubbi sull’impronta bear della serie, le ragioni del titolo diventano presto chiare. Al centro di tutto: l’incontro tra un uomo d’affari e un viscido individuo che lo ricatta mostrandogli delle foto compromettenti. Il meccanismo dell’estorsione, vecchio quanto il mondo, emerge in pochi convulsi fotogrammi, quasi un monumento visivo al fascino ursino di Roger, principale protagonista della scena. Ma la vittima potrebbe non essere quella che ci aspettiamo. I ruoli potrebbero ribaltarsi d’un tratto in modo imprevedibile. E chi è la misteriosa figura incappucciata che si aggira per i boschi in compagnia di due grossi cani? Che legame c’è con i due uomini in conflitto all’interno della casa?
Il plot di “Extortion” è semplice, e traghetta subito lo spettatore in una dimensione onirica e claustofrobica, già pregna di fantasmi erotici pronti a farci udire rumore di catene. La mente di Forrest, al timone di Tubebear, è una delle più estrose del panorama ursino anglofono. Già in passato ci aveva divertito con simpatici corti natalizi, subito cassati dalla mannaia di Youtube. “Extortion - Bear Style ” dimostra una buona competenza tecnica e soprattutto una grande passione per la fiction. Si nota un grande senso del crescendo e dell’importanza di suscitare l’attesa nello spettatore. I bellissimi occhi di Roger conquistano la scena, così come le rotondità villose di Gary, gratificate da una fotografia più che diligente.
Le musiche, di Muhmood e 333bear, commentano in modo coerente quanto avviene sullo schermo. Questo primo episodio di una serie che impareremo a conoscere come THC (The Horsemen Chronicles), ci viene presentato come un prodotto PG, cioè “censurato” rispetto alla consueta produzione video di Tubebear. Le ragioni effettive, probabilmente amministrative, ci sfuggono, ma il futuro riserverà sicuramente nuove sorprese.
Non ci resta che augurare buon lavoro a Forrest e soci, aspettando il seguito di questa accattivante “Fiction Bear Noir”. E ora, correte a vedere il primo episodio. “Extortion - Bear Style ” e i suoi antieroi vi aspettano.
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