lunedì 23 luglio 2007

Gli Orsi di Sade: Non mostrare la foto

Quello che ci doveva essere era già stato. Il caffè era finito, ed allora un bicchere d'acqua. Sorgeggiando acqua cominciammo a raccontarci. Lui canuto con pizzetto. Una presenza da Giove. Stava seduto sulla sedia, addosso solo il mio accappatoio che a stento riusciva a contenerlo. Io con in bocca ancora il suo sapore. Eravamo li a raccontarci. Ricordi passati che quando cominci a raccontarli senti il peso degli anni. Lui aveva una smania, qualcosa che voleva uscire fuori. Unito ad una donna attraverso un matrimonio e pieno di rimpianti, si raccontava con nostalgia. Io invece come eroico ribelle che non sta male nel suo corpo .
Il mondo non è. Siamo noi ad averne una visione di parte. E ci adeguiamo alla nostra visione. E sarà per questo che lui non trova nei suoi occhi la stessa bellezza che io vedo con i miei. Ha bisogno di conferme continue per tranquillizzarsi. E non credo serba ricordo di ciò che gli racconto. Perchè le persone insicure sono piene di sè?
Mi chiede se ho foto mie da giovane, non mi va di mostrargliele. E questo era il punto, cazzo. Mi piace giocarci con il passato e non piangerlo. Raccontarlo ma non morirci.
“Allora ti faccio vedere una mia foto” fra me pensavo, o meglio speravo, che mi mostrasse una sua foto recente. Invece era una foto di lui ventenne. Con tutti i capelli, e corvini, senza pizzetto, molto più magro e con un viso inespressivo. La storia del brutto anatraccolo rivisitata al contrario. Lui si vedeva come brutto anatraccolo e rimpiangeva quando era stato un magnifico cigno. Io invece vedevo la storia tradizionale ed ero lì seduto con accanto il magnifico cigno con il mio accappatoio.
E mentre io ero ancora lì a saziarmi gli occhi di ciò che avevo davanti, lui smontava tutto mostrandomi la sua passata gioventù.
Rino, spero tu abbia capito che non devi mostrare la foto. Perchè sei adesso, quello che pensi di essere stato, soprattutto per chi ti sceglie oggi.




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