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“Considerando che l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza… / ...considerando che occorrono ulteriori azioni a livello dell'UE e degli Stati membri per eradicare l'omofobia e promuovere una cultura della libertà, della tolleranza e dell'uguaglianza tra i cittadini e negli ordinamenti giuridici,/
2. chiede agli Stati membri di assicurare che le persone GLBT vengano protette da discorsi omofobici intrisi d'odio e da atti di violenza omofobici e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società;
3. invita con insistenza gli Stati membri e la Commissione a condannare con fermezza i discorsi omofobici carichi di odio o le istigazioni all'odio e alla violenza e a garantire l'effettivo rispetto della libertà di manifestazione, garantita da tutte le convenzioni in materia di diritti umani;
4. chiede alla Commissione di far sì che la discriminazione basata sull'orientamento sessuale sia vietata in tutti i settori, completando il pacchetto antidiscriminazione fondato sull'articolo 13 del trattato, mediante la proposta di nuove direttive o di un quadro generale che si estendano a tutti i motivi di discriminazione e a tutti i settori;
5. sollecita vivamente gli Stati membri e la Commissione a intensificare la lotta all'omofobia mediante un'azione pedagogica, ad esempio attraverso campagne contro l'omofobia condotte nelle scuole, le università e i mezzi d'informazione, e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa.”
Il testo della Risoluzione è purtroppo ancora sconosciuto alla maggior parte dei cittadini italiani, e – cosa davvero allarmante – olimpicamente ignorato da molti dei nostri politici. Del resto, noi esseri umani siamo una razza capace di progredire tecnologicamente a una velocità impressionante, ma anche di resistere in modo virtuosistico a qualunque evoluzione del costume socialmente significativa.
Con il recente Family Day , tanti esponenti del mondo politico e cattolico hanno voluto
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Paura del cambiamento, quindi. Paura dell’integrazione. Paura di guardare avanti. Paura della libertà e della pluralità. In questo contesto, l’omofobia è ancora viva e miete le sue vittime. Siano esse giovani suicidi che crollano sotto la sciagurata persecuzione dei compagni di scuola o individui che subiscono le barzellette oscene sui gay ascoltare ogni giorno sul posto di lavoro. Ma anche tante coppie, cittadini che pagano le tasse senza aver riconosciuto alcun diritto, subendo spesso anche il dileggio del mondo circostante. L’omofobo, esiste, è tra noi, e nuoce ancora. Quell’UOMO e quella DONNA che sono SEMPRE alla base della nostra società ne sfornano serenamente migliaia ogni anno. Peccato che non siano altrettanto zelanti nell’assicurarsi che crescano come uomini e donne per bene.
In questa giornata contro l’omofobia, ricordiamo, dunque, che se l’omosessuale è una persona attratta dagli individui dello stesso stesso, l’omofobo è un eterosessuale senza palle. Un personaggio squallido e vile, che gode della propria ignoranza e della propria volgarità.
Coraggio, allora. E rimbocchiamoci le mani. C’è ancora tanto da fare.
Testo della Risoluzione sull’Omofobia del Parlamento Europeo del 18 Gennaio 2006
Indymedia - Giornata Mondiale Contro l'Omofobia
http://www.omofobia.it/
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