lunedì 8 maggio 2006

BEARS ON FILM 2006 - Genere e mascolinità nel cinema indipendente

[Articolo di Francesco WARBEAR Macarone Palmieri ]

Come ogni anno nella figura di EPICENTRO URSINO ROMANO sviluppiamo un lavoro di ricerca sulla rapprsentazione delle mascolinità nel panorama del cinema indipendente gay mondiale. Il cinema per noi è uno strumento di iindagine che permette di produrre immagini ed immaginari da sondare per comprendere meglio lo sviluppo dell’identità maschile dentro e attraverso ed oltre la comunità g.l.b.t.. La perimetrazione di tale geografia politica della visione non può che passare per quel cinema muto, non in termini di acustica quanto in termini di problematicità dei contenuti da esso esposti che, consequenzialmente di distribuzione. Dare voce a tale difficoltà e’ una sfida che ci affascina ed avvince, che affrontiamo quindi con ardore e desiderio. Il contesto di tale lavoro è uno dei festival di cinema indipendente tra i più grossi e sperimentali d’Italia: TEKFESTIVAL. Ai confini del mondo dentro l’occidente (www.tekfestival.it) che si svolge a Roma dal 4 al 9 Maggio 2006. Quest’anno la sezione penetra nell’immaginario dei feticismi e viene coprodotta insieme al Leather Club Roma - compagno storico di Epicentro URsino ROmano sia per l’organizzazione dei Pride che per le feste a tematiche incrociate – e assume il nome di “BEARS AND LEATHERS ON FILM / UNSAFE”. Nell’edizione 2006 Il focus della sezione è orientato a tematiche quali la gerontofilia, La vita ursina romana, i feticismi della pelle e le sue forme di aggregazione, le pratiche sessuali maschili politicamente scorrette con letture difficili e molteplici del tema dell'Hiv/aids. Un momento topico e forte sarà dedicato al tema dell’coming out dello status sierologico e nello specifico, sulle pratiche del "Bare Backing" ovvero di come si sviluppano le forme consensuali (o meno) di infezione, le loro rappresentazioni sociali. nonchè a gli immaginari culturali ci si costruisco intorno. I films in questione sono:


Attraction to Older Men di Clark Nikolai, 19 Min. colori 2005, Canada

Silverfoxes, Daddybears, orsi Polari, Uomini maturi o comunque vogliate chiamarli, essi sono presenti in modo massiccio nell’immaginario gay occidentale. I giovani se ne innamorano, siti si aprono, mercati pornografici si espandono facendo del pelo bianco, della maturità e dei rapporti intergenerazionali, un grosso feticismo che porta alla gerontofilia. Questo documentario ne ricerca i risvolti ed i legami con le rappresentazioni di mascolinità.


Clark Nikolai

E' un orso Film Maker di Origine ungherese che vive in Canada e lavora nel video making da 23 anni producendo 35 video e due films. Fondatore del “Video Vérité Artist Centre” a Saskatoon Nikolai anche in ambito fotografico e in quello musicale d’avanguardia. Clark collabora con l'"Out On Screen Festival" di Vancouver presentando nel 2003 una sezione di cinema ursino, sopratutto documentaristico, intitolato: Barbophilia. Epicentro ursino romano ha estratto i suoi titoli più belli da proiettare per il suo pubblico intitolandolo Barbophilia bites.


Citizen Ciccio - Alice Vivona, Alessandro Rustichelli, Italia, 2005, 15', Dv

Uno spaccato di vita di Gianluca Manna , nel titolo 'cittadino Ciccio' ma altrimenti conosciuto come Nerobear, mente grafica e colonna portante di Epicentro URsino ROmano e membro storico del LEather Club Roma, tra riunioni per l'organizzazione del Bear Pride di Roma 2005 e riflessioni sul "vivere a Roma": aggregazione sociale nell'essere orsi e non solo, sessualità, Feticismi, generi, politica. Breve ritratto di una persona che ha scelto di vivere la propria città e chi la abita pienamente a cominciare dal proprio privato. Un osservatorio che vuole promuovere quel sano atteggiamento e umano desiderio di comunicare e confrontarsi con ciò che ci circonda partendo dalla propria quotidianità.


Alessandro Rustichelli, Alice Vivona

Alessandro Rustichelli nato a Ligeti (RA) ma di formazione torinese. Scrive (poco) soggetti e appunti per progetti video sia documentari che di finzione. Vive e lavora a Roma da due anni.
Alice Vivona, nata a Roma nel 1977. Laureata in Filmologia presso l'università Roma Tre, ha realizzato come regista e come montatrice diversi cortometraggi e documentari. Tra gli ultimi, ha montato il video "Carne e ossa" di Andrea Cocchini, vincitore del premio "Pronto soccorso giovani artisti" del Comune di Roma.


IML 2003 - Pissies not sissies di Charles Lum Corto/Intervista. 12 minuti. 2004, colori, Beta Usa.
“Pissies not sissies” è la prima di tre istallazioni che esplorano l’”International
Mister Leather” contest. Ovvero un meeting mondiale dedicato all’immaginario bdsm gay. Noi seguiamo gli “Iml boys” mentre navigano attraverso il contest, l’hotel ospitante, i parties a tema e il flusso constante di eventi interni ed esterni al meeting. La sezione specifica Pissies Not Sissies” porta le telecamere direttamente nel bagno della hall dove avviene il contest e propone ai partecipanti tematiche legate alla pratica dei “watersports (feticismo dell’urina)” come la performance, l’imbarazzo, il desiderio e il voyeurismo in un display shockante e basato sul confronto che invita ad un’analisi sull’assimilazione sia interna alla subcultura leather sia rispetto al mondo esterno.

Overdue Conversation di Charles Lum Corto/Intervista. 10 minuti. 2004, colori, Beta Usa

Un lavoro di confronto che penetra la tematica dell’AIDS con una nuova tattica:l’Overdue Conversation. Tale modalità cerca di deoggettivare l’intervista documentaristica creando un triangolo tra due prospettive video individuali e l’audience. Ciò avviene eliminando la lo staff di operatori. Ogni soggetto e ogni punto di vista sono rappresentati dalla compresenza nello stesso schermo che viene slittato in due e che sviluppa un dialogo sul tema dell’onestà sessuale legata all’etica dell’oting rispetto al proprio status sierologico. La narrazione viene infatti attuata da due soggetti- nello specifico lo stesso regista e un suo partner – che affrontano temi come la pubblica libertà, la privacy, l’outing, le dinamiche sessuali e le problematiche legali. Questo corto suggerisce un nuovo paradigma per la Reality TV nonche apre la frontiera del’autorappresentazione come strumento di profonda ricerca nel panorama delle scienze umane, essendo il soggetto narrante lo stesso Charles Lum, tra analisi, paure, nudità.


Charles Lum

Fotografo e film maker, Charls Lum ha una visione dell’HIV senza sena compromessi e che tocca la sua esperienza personale. Laureato al Carleton College Lum rende un MFA in fotografia allo School Of arts Insitute di Chicago nel 2004. Lum ha lavorato per 20 anni come Location menager per films. Un’enorme serie in espansione dei suoi corti sono stati proiettati in tutti i festival del mondo.


THE GIFT di Lousie Hogart, Documentario 2003 colori. Usa (ANTEPRIMA NAZIONALE)

Dando una piccola legenda alla navigazione semantica del film possiamo introdurne le figure topiche dicendo che il “Gift Giver” e’ l’uomo sieropositivo che “regala” l’infezione. Il “Bug Chaser” è l’ uomo sieronegativo che vuole “deliberatamente” farsi infettare mentre il “Bare Back” come preannunciato rappresenta le pratiche di sesso non protetto volte all’infezione. “The Gift” documenta il fenomeno dell’infezione deliberata da hiv. 20 anni dopo il panico iniziale c’è una nuova pratica pericolosa che si espande, sostenuta dall’idea che l’AIDS è una malattia ormai gestibile. Dalla consapevolezza del Safe Sex al desiderio conscio dell’infezione, nuovi trends di comportamenti a rischio hanno incrementato incredibilmente il tasso delle infezioni da hiv. Seguendo il mantra del “Don’t ask Don’t Tell - non chiedere/non dire” e usando il web per creare connessioni e promozioni, la comunità “bareback” sta fiorendo e costruendo nuovi ruoli sociosessuali come il “bug Chaser”o il “gilft giver” e, soprattutto. I “conversion parties” dove si pratica l’infezione. Il film documenta uno spaccato di questa realtà complessa attraverso la storia di Doug, un bugchaser da poco insediatosi a San Francisco. Lo spaccato visivo non lascia tregua, entrando nella nudità con le telecamere nella molteplicità di motivazioni che producono l’isteria dell’infezione volontaria nonché nelle ipocrisie dalla narrativa politicamente corretta prodotta dalla comunità gay che, usando due pesi e due misure, teorizza la vivibilità dell’infezione attraverso i farmaci e contemporaneamente la nega, cercando di tutelare la parte negativa della comunità. Eros e thanatos si mescolano in una copula senza respiro. Un film di apnea da cui si esce cambiati. Una cronaca postatomica che decreta la fine di un ciclo storico ad opera di una donna che ha preso il coraggio a due mani per portarci una testimonianza cosi complessa e sfaccettata.


Lousie Hogart

Regista e femminista, è la fondatrice e direttrice della produzione documentaria indipendente “Dream Out Loud Production”. I suoi documentari ragionano sui temi dell’HIV/AIDS, del precariato, e dei diritti umani. La Dream Out Production è specializzata in storie vere di eventi e persone. Lousie Hogart crede in modo appassionato nel potere che il documentario ha nel toccare i cuori cambiando le attitudini delle persone. Ha co-prodotto “The Panama Deception” 1993 che ha vinto un Academy award È stata la regista, produttrice e scrittrice di “Ollie Mae Johnsons’s Petition for Clemency” che ha vinto il Wiley P. Manuel Award.

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