(Una lettera di Natale... da non far leggere ai bambini)
Caro Babbo Natale,
inutile girarci attorno, ti scrivo a proposito del regalo che vorrei ricevere quest'anno. Per intenderci, lo stesso dell'anno scorso, dell'anno prima ancora, e così via da quando ho raggiunto la maggiore età. Certo che hai la testa dura, caro il mio Babbo! Un Natale dopo l'altro, continui a fare lo gnorri e mi lasci a bocca asciutta. Ma quest'anno ti parlo chiaro. Ormai sono un uomo fatto, anzi un omone, ed esigo una risposta. Quindi basta con le scarpe sportive, i romanzi cartonati e l'ultima compilation di Barbra Streisand. Piuttosto, quest'anno scaravento l'albero dal quarto piano. Il regalo che voglio davvero, Babbone, ce l'hai dentro la giubba. E non parlo del tuo pidocchioso portafogli, delle campanelle, dei bastoncini canditi, e neppure delle mutande di lana, ma delle tue cicciose grazie. Del tuo pancione, sul quale vorrei tanto provare a rimbalzare. Delle chiappe tonde che mi piacerebbe strizzare e del barbone candido di cui mi riempirei volentieri la bocca. Insomma, Babbo! Ti amo, ti voglio, e ogni anno ti aspetto per festeggiare il Natale con te. Possibile che tu sia tanto coglione da non capirlo?
Guarda che, con ogni probabilità, a perderci sei tu. Per cominciare, cucino da Dio. Sul serio. Al Polo, tra la neve in compagnia dei tuoi gnomi, le mie lasagne neppure te le sogni. Per la vigilia, fermati almeno un'oretta. Mi basterà per dimostrarti il mio amore. Ti farò trovare pronta una cena speciale. Sono sicuro che correre in slitta su e giù per visitare tutte le case cristiane del globo è un discreto stress. Quest'anno potrai affidarti alle mie manone e a una seduta di massaggi orientali che sono la mia seconda (ma non ultima) specialità. Vedrai che ti sembrerà di avere di nuovo vent'anni, e ti verrà anche voglia d'assaggiare il dolce. Per l'occasione, ho acquistato un nuovo materasso matrimoniale ad acqua. Ti assicuro che è una cannonata per i congressi più sfrenati. Non storcere il muso, ora. Hai poche ragioni per essere geloso. Dopotutto, sono certo che anche tu non mi sei stato fedele. Si mormora che secoli di esercizio ti abbiano reso particolarmente dotato, e se la voce risponde a verità, non tarderò a dimenticare chi ti ha preceduto nel mio letto. Ti spoglierò in una camera riscaldata dall'impianto a metano e ti travolgerò con la mia passione sotto natalizie lenzuola scarlatte. Passeremo la serata coccolandoci, bevendo cioccolata calda e sgranocchiando dolci alle mandorle. Insomma, Babbo, il regalo quest'anno te lo faccio io. Forza, fai contento questo tuo irriducibile ammiratore. Ma se proprio non sono il tuo tipo, almeno fammi dono di un numero di spogliarello. Vederti nudo, sarebbe un delizioso ripiego.
Ti aspetto, dunque. Sto già arrostendo le castagne e l'abete, in soggiorno, ha il puntale sull'attenti. Le renne puoi lasciarle nel mio box. Sono animali abbastanza puliti e non penso di dovermi preoccupare per la Spider. Se vuoi, puoi portare il vino che preferisci. Ai preservativi ci penso io.
Baci (dappertutto!) dal tuo
BearSkinner
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