mercoledì 12 maggio 2010

Venti caldi... aspettando il Palermo Pride

 Diario del Capitano. Data bestiale 12.05.2010. 

E' arrivato lo scirocco. L'Estate ancora no. Ma la voglia di mare è tanta. Nel frattempo succede di tutto. Le contraddizioni nel partito di maggioranza, presenti già ai tempi della prima vittoria elettorale, quindici anni fa, iniziano a scricchiolare rumorosamente. Nel frattempo, la Lega vola, e gli istinti intolleranti dell'italietta che  gonfia il petto lievitano a discapito dei diversi. Ministri ricevono in dono case costose a loro insaputa. Una canzone orribile e retoricamente fastidiosa si piazza ai primi posti della più popolare delle gare canore. La chiesa non riesce più a nascondere un massa cancerosa che da tempo si annidava in essa come in molti focolari da questa indicati come l'unica famiglia "naturale". Naturale come la predazione, la crudeltà, la prevaricazione. Rigurgita l'omofobia e la violenza su gay e trans. La Corte Costituzionale getta acqua sul fuoco per quanto riguarda il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La crisi avanza. E l'Italia è un posto sempre più grigio. Triste. Provinciale.
Nel frattempo, si prospetta all'orizzonte una piccola novità. Almeno per la città di Palermo. Il Gay Pride, il primo nella storia del capoluogo siciliano, che il collettivo Stop Omofobia sta organizzando in queste settimane e che avrà luogo il 19 Giugno 2009.


Al di là delle differenze, di alcune scelte forse superficiali, e delle fisiologiche resistenze, le prospettive perché la manifestazione abbia successo ci sono tutte. Una serie di incontri culturali a tematica LGBT organizzati presso il Left di Palermo, stanno preparando il terreno per la sfida più grande. Un rammarico su tutti, per noi di WOOF!, è l'apparente indifferenza della comunità ursina palermitana.
Gli eventi ludici e festivi, che pure non mancano nella realizzazione di questo Pride, sono stati finora l'unico segno di vita espresso da una categoria che tuttora non si è del tutto consolidata: quella degli orsi e relativi cacciatori nella città di Palermo. Le ovvie perplessità relative al concetto di visibilità, di presenza, comuni a tutto il mondo omosessuale, sembrano ancora prevalere, nel nostro paese, presso una tipologia di gay che spesso si allontana molto dagli stereotipi omosessuali di maggior presa mediatica. Motivazioni a volte legittime, ma non per questo meno tristi e foriere di ulteriore immobilità sociale. Né mancheranno (succede tutti gli anni!) le critiche del cazzo (sì, quello!) all'idea stessa di Pride e alla sua funzione ibrida di festa ed evento politico. Quante volte lo abbiamo sentito, lo sentiamo, lo sentiremo? Personalmente, quest'anno ho già iniziato.
«Fosse una manifestazione seria! Io... da gay... ripudio gli eccessi, ripudio i lustrini! Non voglio le drag queen con le paillette. Ci danneggiano. Guastano la nostra immagine. Serietà! Questo dico io... da gay.»

Da coglione, prego. Dice quest'altro gay. Semplicemente perché dovremmo ricordare Stonewall, e la resistenza di un gruppo di travestiti estremamente cazzuti.  Dovremmo tener presente che è a loro che dobbiamo la nascita del movimento LGBT, del Pride e le conquiste medie, piccole e grandi ottenute nel corso della storia contemporanea in alcune parti del mondo. E' loro che tributiamo la festa, la battaglia politica, il ritrovato orgoglio di esseri umani nella nostra specificità. Esattamente come altrove, in circostanze storiche  e culturali differenti, hanno fatto neri, ebrei e donne, scoprendo concetti come negritude, femminismo, e persino fondando un proprio stato. Ma la logica, come la verità, non è una chiave che apre tutte le porte. Puoi argomentare per ore mentre l'altro ti osserva con silenziosa supponenza. Puoi citare la storia, analizzare meccanismi sociologichi e politici. Arrampicarti sulle pareti se ce la fai. La conclusione del dialogo, al novanta per cento, sarà sempre la stessa. Il lapidario e stolido «Rispetto la tua opinione, ma resto della mia». Insomma, con qualcuno è proprio tempo sprecato. La paura è ancora troppa, e ne sono talmente ubriachi che neppure la riconoscono. E' come parlare una lingua diversa.


Peccato per gli orsi siciliani. Speriamo di sbagliare, speriamo ci sorprendano. Anche in pochi. La cosa ci renderebbe felici. L'importante è che il 19 Giugno 2010, a Palermo, verrà fatto un altro piccolo ma prezioso passo verso una nuova consapevolezza. Se il momento per uscire dal letargo non è questo, non saprei dire quando arriverà.





Coordinamento Stop Omofobia su Facebook

Segreteria Pride Sicilia 2010:
3664373195

Contributi per il Sicilia Pride 2010 

Articolo Tre mette a disposizione del Coordinamento Stop Omofobia Palermo il proprio conto corrente affinchè chi voglia contribuire per le spese del Sicilia Pride 2010 possa farlo da ovunque, ecco i dati:

IBAN
IT40W0102043074000300774654

Intestazione
Articolo Tre - Associazione Omosessuale
Banco di Sicilia
Agenzia Bagheria Umbeto I B

ABI 01020
CAB 43074
CIN W
C/C 000300774654

Causale: Sicilia Pride 2010


Nessun commento: