Il volume "Racconti estremi" di Gengoroh Tagame edito dalla Black Velvet, è finalmente uscito nel nostro paese. Come abbiamo annunciato, si tratta di una raccolta di racconti brevi in bianco e nero. Una spigolatura della vasta produzione del maestro giapponese, noto in patria per il mix di sensualità in chiave bear e la rappresentazione truculenta di situazioni sadomaso.
Questo prima pubblicazione italiana (che si presenta, intanto, come volume unico) ci lascia però un po' perplessi. Avevamo scritto che trovavamo bizzarro che del vasto mondo del fumetto gay bear (anche quello del Sollevante) fossero proprio gli incubi erotici di Tagame i primi a valicare i confini dell'editoria italiana. Ci aspettavamo, bisogna dirlo, una scelta ragionata dei capitoli meno sanguinosi e provocatori (per quanto si parli sempre di Gengoroh Tagame, e quindi sempre di contenuti molto forti), e così è stato. Ma la vera delusione (così come la sensazione che si sia ricorsi a una purga) non traspare tanto dalla scelta dei brevi, e crudelissimi, racconti che compongono il sommario, quanto dalla presentazione dei contenuti di un Tagame marginale e poco riconoscibile nelle sue linee estetiche fondamentali. In parole povere, la tipologia maschile ursina, vero feticcio del mondo spietato del mangaka gay bear, è ridotta in questo libro a poco più che una comparsa. I muscoli, i corpi massicci di uomini barbuti e coperti da una fitta peluria, sono quasi del tutto assenti, relegati a brevi intermezzi. Emerge la scelta di episodi con protagonisti imberbi e implumi, forse più in sintonia con i gusti di un acquirente italiano medio. Su Wikipedia, alla voce dedicata a Gengoroh Tagame, si legge: "Nella rappresentazione grafica data da Tagame di uomini muscolosi e irsuti, è stato riconosciuto un importante catalizzatore per il superamento degli stereotipi omosessuali delle figure rasate e snelle, mutando il trend degli uomini gay degli anni 90 e aprendo la strada alla moda della mascolinità e del fisico massiccio o paffuto."
Peccato. Perché nonostante l'edizione sia curata, fornita di un'acuta prefazione e accompagnata da una lunga intervista all'autore, poco o nulla di tutto questo rimane in "Racconti estremi" della Black Velvet. Tagame stesso ci informa che i racconti qui raccolti appartengono alla sua produzione più recente, scelti tra quelli meno estremi e meno caratterizzati in senso bear. Quel che balza agli occhi di chi ha letto in originale l'opera di Tagame, è una rappresentazione quindi fuorviante dell'estetica classica dell'autore, in realtà prevalentemente al servizio dell'immaginario erotico ursino. Un'estetica che il prodotto editoriale italiano presenta in modo ben più edulcorato rispetto alla componente violenta. Insomma, pare che orsi e orsofili italici, movimento bear e tutti i cultori della parafernalia ursina, possano mettersi il cuore in pace. Per questa prima sortita nel bel paese, è stato scelto il Tagame più fashion, più scontato, sicuramente più commerciale per il pubblico occidentale. Non possiamo affermare con certezza che tanto derivi da un lavoro svolto a tavolino dagli editor della Black Velvet e non sia piuttosto il risultato di una casualità (ma anche di una lente culturale) malaugurata. Certo è, che pur volendo pescare nel repertorio più soft di Gengoroh Tagame, racconti imperniati sulle figure ursine ce ne sarebbero stati parecchi. Invece ci ritroviamo a veder sfilare i soliti ragazzotti dal fisico levigato, pescati con cura meticolosa dalla faretra di un arciere noto per cercare altrove le sue prede. Dal nostro punto di vista, è una piccola delusione. E un ulteriore segnale che in Italia l'immaginario degli Orsi ha ancora molta strada da percorrere.
Racconti estremi
di Gengoroh Tagame
Collana “Kinjiki”.
Autunno 2009, (volume unico).
Pagine 208, fumetti in bianco e nero, formato cm 14,5 x 21.
Una produzione [nu] Black Velvet.
Distribuzione libraria.
Prezzo: euro 15,00
ISBN 978-88-96197-01-1
1 commento:
Vediamo che ci riserva il futuro! purtroppo per gli editori gli orsi non vendono quanto le altre tipologie omosessuali.
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