Aids: se domani...
Un DVD in distribuzione gratuita in Piemonte da dicembre 2007.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
Un DVD in distribuzione gratuita in Piemonte da dicembre 2007.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
"Voci dal mondo che lotta contro l'Aids" è il sottotitolo di questo DVD che fortunosamente è arrivato alla redazione di Pride (che è a Milano). Perché l'ha fatto la Regione Piemonte, e non credo che al nostro Formigoni passerebbe mai per la testa un'idea simile.
Dico subito che è un prodotto professionale molto curato e accattivante, con un narratore noto e simpatico, Marco Maccarini, ma questo non basterebbe in sé a fare qualcosa di utile e coinvolgente.
Perché è proprio questo, un documentario che tramite interviste in strada, ma soprattutto a medici, volontari, militanti sieropositivi e non, ripercorre la storia ventennale di questa malattia ("con i farmaci è diventata la malattia cronica più importante, più lunga che si conosca" dice uno dei medici nel video) e ci presenta uno spaccato della realtà, dentro e fuori la malattia. Ci ricorda che non esistono più categorie a rischio, ci spiega l'utilità del test precoce, mette faccia a faccia l'ignoranza di alcuni e la serena consapevolezza di altri. Serenità che si ritrova nelle testimonianze di chi con l'Aids ci convive, senza tralasciare le coppie sierodiscordanti. Si dice di quanto la sessualità sia importante per la vita, che non si deve eliminare il sesso per evitare il contagio, basta avere un comportamento consapevole e proteggersi.
Qua e là spezzoni di momenti chiave del film "Philadelphia", fra i contenuti extra recapiti telefonici e indirizzi di pagine web dove cercare informazioni, con domande e risposte fra le più ricorrenti di quelle che giungono al Telefono verde AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità (800 861061). C'è anche un simpatico making-of e sottotitoli per non udenti.
Belli i testi, commoventi certe testimonianze, completo nelle informazioni, anche nella parte storica, sia sulla malattia e sulle cure ma anche sulla comunicazione in Italia (dall'inquietante alone viola alla persistente paura di nominare il preservativo), meriterebbe di essere trasmesso in televisione in prima serata.
Si sono messi in tanti, in Piemonte, per fare questo documentario. L'Assessorato alla tutela della salute della Regione Piemonte, la Consulta regionale Aids e il Segretariato sociale Rai (non mi stupisce: infatti sul sito web della Rai si trovano informazioni sull'Hiv tra le più complete).
Dicembre scorso, dopo due anni di gestazione, stanno distribuendo in Piemonte 190.000 copie del DVD nelle sale cinematografiche, nelle stazioni ferroviarie e delle autolinee, negli ambulatori sanitari. Ma viene dato anche a chi va a pagare una multa per divieto di sosta o a chi si ferma a fare benzina. Una distribuzione pensata per essere capillare e casuale, come casuale è ormai la distribuzione nella popolazione del rischio di contrarre l'Hiv. Il costo dell'operazione è stato di settantamila euro, soldi spesi bene se ricorderanno a qualcuno in più di usare il preservativo e di fare il test se ha avuto rapporti a rischio, ma soprattutto se riuscirà a farà capire che un sieropositivo si può amare.
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