martedì 8 gennaio 2008

Vistebear: LA SELEZIONE - Capitolo Primo

[Viste, popolare illustratore ursino, è tornato. E ci va giù pesante, stavolta anche con l'aiuto di testo e balloon. Siamo onorati di presentare ai lettori di WOOF! il primo capitolo di questa avventura a fumetti che ha per protagonisti - come dubitarne - i mitici omoni in uniforme usciti dalla conturbante fantasia dell'artista italiano. Buona lettura, e Woof!]

Dopo anni che presento i miei disegni musclebear in versione militare, ho deciso di provare a fumettare una storia. Il fumetto racconta le origini della caserma punitiva e segue un gruppo di soldati dal loro arruolamento fino a quando diventeranno ufficiali superiori. Il disegno di introduzione è un fotoritocco di un’immagine pescata in rete e che mi sembrava il manifesto ideale, per le origini della mia caserma. Il personaggio del capitano Baschenis è ispirato a un ufficiale vero che ho conosciuto e che ogni giorno puniva almeno dieci militari.
Baschenis odiava i ragazzi che cercavano di saltare il servizio militare, secondo lui erano tutti scansa fatiche, fannulloni, teppisti, eccetera, e solo il servizio di Leva poteva “raddrizzarli”.
Anche la storia delle punizioni e della perdita dei gradi sono vere, Baschenis era stato degradato a tenente ed era stato spedito a comandare una caserma da CAR (centro arruolamento reclute) forse era per quello che era perennemente incazzato.
In caserma si diceva che Baschenis quando aveva punito i militari si faceva le seghe sotto la doccia. (cosa che ha stimolato molto la mia fantasia). Il vero Baschenis si chiamava Tambasco, non era sposato, era magro ed era alto un metro e sessanta, quindi il personaggio del mio fumetto è una proiezione mentale di quello che lui credeva di essere.
Sulle scuse che Baschenis utilizzava per punire i militari ci si potrebbe scrivere un libretto, ma vi basti sapere che a volte puniva le reclute senza nemmeno dare una spiegazione… e minimo erano tre giorni. Gli stessi caporali istruttori se la facevano sotto al suo passaggio, perché sapevano che bastava una scusa qualsiasi per beccarsi dei giorni di punizione. Penso che la mia caserma sarebbe stato davvero il posto ideale dove mandarlo... [Viste]


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