lunedì 19 novembre 2012

Ho scritto Titta sulla sabbia...

 

«Sarò il tuo uomo strip nel mese di Gennaio... La foto che ti osserva da sopra il calendario...»

Ce l'eravamo perso, ed è stato un peccato. O meglio, sarebbe stato un peccato ancora peggiore non scoprirlo mai. Per quanto sia vero che s'era già scoperto da solo. Alla lettera. E per fortuna continua a farlo. A scoprirsi, intendiamo. E' paffuto. E' caruccio. E' estroso. Spiritoso e canterino. Stiamo parlando di Titta, al secolo Giuseppe Tittarelli, classe 1969 , di professione cantante, showman, fantasista... e adesso – grazie ai numerosi video reperibili su Youtube – nuova icona Bear di diritto. Noi, almeno, lo battezziamo senza riserve, e lo accogliamo nel nostro abbraccio peloso, fatto di controcultura, trasgressione e feticci erotici alternativi alla stucchevole patinatura che imperversa in ogni dove.

 

Il nostro amico viene da una lunga gavetta, svolta tra Roma, Bologna e la sua città natale: Ravenna. Dopo aver fatto la comparsa in quelche film e aver collaborato alla realizzazione di manifestazioni cinematografiche nei primi anni novanta, Titta corona il suo destino canoro fondando, insieme al chitarrista Roda, le Fecce Tricolori: band di musica demenziale dichiaratamente ispirata ai mitici Skiantos, gruppo di culto lanciato nella seconda metà degli anni settanta dalla lungimiranza artistica iconoclasta di Renzo Arbore. Il gruppo Titta e le Fecce Tricolori incontra presto un buon successo. La voce pacata di Titta, capace di cantare con grande naturalezza le stramberie più spiazzanti, i testi arguti e provocatori affidati a melodie facilmente orecchiabili compiono la bizzarra magia. Il pubblico li ama (ma soprattutto sembra adorare le esibizioni di Titta), accorre numeroso e li applaude sia a concerti dal vivo (Arezzo Wave Festival 1994) che negli studi televisivi (Videomusic e Roxy Bar). I loro primi dischi ricevono una discreta accoglienza, ma è con il secondo album (Uomini, 1996 Crotalo Edizioni Musicali) che avviene il sospirato team up. Al disco partecipa infatti il nume tutelare Roberto “Freak” Antoni, ex cantante degli Skiantos e principale ispiratore di Titta e delle Fecce.


L'attività concertistica e discografica continua fino al 2007 quando la band si scioglie e Titta (che già ha pubblicato un libro dal titolo Palle Cinesi) prosegue la sua carriera di cantante solista (non perdete Titta dal vivo 2010 – dvd + cd). All'ombra ispiratrice degli Skiantos, con l'irriverenza tipica di Freak Antoni, e presentando brani umoristici, palesemente provocatori (basti citare alcuni titoli e versi per farsi un'idea: I migliori ani della nostra vita; Ho scritto sborro sulla sabbia; Figlio di butano), era fisiologico che il corpo pingue e peloso di Titta sarebbe diventato il cardine dello spettacolo demenziale, a metà strada tra la performance teatrale e canora. Così è stato, così è, come frontman delle Fecce Tricolori e da solista mattatore. Non è certo un caso che durante i suoi concerti Titta si mostri spesso come mamma lo ha fatto. Parliamo, infatti, di un cliché classico. Qualcosa che per molti è scontatamente comico: la nudità di un uomo cicciotto. Uno di quei twist visivi che dovrebbero divertire o sconvolgere un pubblico tradizionale, ma accende anche le voglie di un uditorio orsofilo, perché... diciamolo: Titta è maledettamente carino dal punto di vista prettamente gay bear. Anche la sua breve apparizione alla trasmissione X-Factor nel 2009 (mannaggia, ci siamo persi anche quella... ma tanto c'è il Tubo!), pur non fruttandogli consensi all'audizione, è stata notata per la personalità esuberante del personaggio (il quale, per quanto riguarda la vita privata, si definisce schivo e riservato).

Vino rosso, ciabatte, peluria al vento... Un uomo fiero del suo corpo così com'è, che non lo nasconde e ne fa oggetto di giubilo e motore di simpatia. Tutto questo fa Bear!
La vita artistica di Titta va avanti tra spettacoli e dischi. E adesso anche orsi arrapati. Seguitelo sul suo sito www.tittasulweb.it, divertitevi e amatelo (Uomo Strip ci fa semplicemente impazzire!). Il signorino ha talento, un gran bel culo (con buona pace dei soliti sciocchi commenti sui social network) e vitalità da vendere. Dal canto nostro, gli diamo il benvenuto tra le icone ursine italiane. Il suo orientamento sessuale non ci interessa. A noi piace che esista. Che sia com'è. Che non abbia timore di mostrarsi e di cantare. E lo applaudiamo per questo.
A tutta Titta, dunque! Woof!



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