«Sarò il tuo uomo strip nel mese di Gennaio... La foto che ti osserva da sopra il calendario...»
Ce l'eravamo perso, ed è stato un peccato. O meglio, sarebbe stato un peccato ancora peggiore non scoprirlo mai. Per quanto sia vero che s'era già scoperto da solo. Alla lettera. E per fortuna continua a farlo. A scoprirsi, intendiamo. E' paffuto. E' caruccio. E' estroso. Spiritoso e canterino. Stiamo parlando di Titta, al secolo Giuseppe Tittarelli, classe 1969 , di professione cantante, showman, fantasista... e adesso – grazie ai numerosi video reperibili su Youtube – nuova icona Bear di diritto. Noi, almeno, lo battezziamo senza riserve, e lo accogliamo nel nostro abbraccio peloso, fatto di controcultura, trasgressione e feticci erotici alternativi alla stucchevole patinatura che imperversa in ogni dove.
Ce l'eravamo perso, ed è stato un peccato. O meglio, sarebbe stato un peccato ancora peggiore non scoprirlo mai. Per quanto sia vero che s'era già scoperto da solo. Alla lettera. E per fortuna continua a farlo. A scoprirsi, intendiamo. E' paffuto. E' caruccio. E' estroso. Spiritoso e canterino. Stiamo parlando di Titta, al secolo Giuseppe Tittarelli, classe 1969 , di professione cantante, showman, fantasista... e adesso – grazie ai numerosi video reperibili su Youtube – nuova icona Bear di diritto. Noi, almeno, lo battezziamo senza riserve, e lo accogliamo nel nostro abbraccio peloso, fatto di controcultura, trasgressione e feticci erotici alternativi alla stucchevole patinatura che imperversa in ogni dove.
Il nostro amico viene da una lunga gavetta, svolta tra Roma, Bologna e la sua città natale: Ravenna. Dopo aver fatto la comparsa in quelche film e aver collaborato alla realizzazione di manifestazioni cinematografiche nei primi anni novanta, Titta corona il suo destino canoro fondando, insieme al chitarrista Roda, le Fecce Tricolori: band di musica demenziale dichiaratamente ispirata ai mitici Skiantos, gruppo di culto lanciato nella seconda metà degli anni settanta dalla lungimiranza artistica iconoclasta di Renzo Arbore. Il gruppo Titta e le Fecce Tricolori incontra presto un buon successo. La voce pacata di Titta, capace di cantare con grande naturalezza le stramberie più spiazzanti, i testi arguti e provocatori affidati a melodie facilmente orecchiabili compiono la bizzarra magia. Il pubblico li ama (ma soprattutto sembra adorare le esibizioni di Titta), accorre numeroso e li applaude sia a concerti dal vivo (Arezzo Wave Festival 1994) che negli studi televisivi (Videomusic e Roxy Bar). I loro primi dischi ricevono una discreta accoglienza, ma è con il secondo album (Uomini, 1996 Crotalo Edizioni Musicali) che avviene il sospirato team up. Al disco partecipa infatti il nume tutelare Roberto “Freak” Antoni, ex cantante degli Skiantos e principale ispiratore di Titta e delle Fecce.
L'attività concertistica e discografica continua fino al 2007 quando la band si scioglie e Titta (che già ha pubblicato un libro dal titolo Palle Cinesi) prosegue la sua carriera di cantante solista (non perdete Titta dal vivo 2010 – dvd + cd). All'ombra ispiratrice degli Skiantos, con l'irriverenza tipica di Freak Antoni, e presentando brani umoristici, palesemente provocatori (basti citare alcuni titoli e versi per farsi un'idea: I migliori ani della nostra vita; Ho scritto sborro sulla sabbia; Figlio di butano), era fisiologico che il corpo pingue e peloso di Titta sarebbe diventato il cardine dello spettacolo demenziale, a metà strada tra la performance teatrale e canora. Così è stato, così è, come frontman delle Fecce Tricolori e da solista mattatore. Non è certo un caso che durante i suoi concerti Titta si mostri spesso come mamma lo ha fatto. Parliamo, infatti, di un cliché classico. Qualcosa che per molti è scontatamente comico: la nudità di un uomo cicciotto. Uno di quei twist visivi che dovrebbero divertire o sconvolgere un pubblico tradizionale, ma accende anche le voglie di un uditorio orsofilo, perché... diciamolo: Titta è maledettamente carino dal punto di vista prettamente gay bear. Anche la sua breve apparizione alla trasmissione X-Factor nel 2009 (mannaggia, ci siamo persi anche quella... ma tanto c'è il Tubo!), pur non fruttandogli consensi all'audizione, è stata notata per la personalità esuberante del personaggio (il quale, per quanto riguarda la vita privata, si definisce schivo e riservato).
Vino
rosso, ciabatte, peluria al vento... Un uomo fiero del suo corpo così com'è, che non lo nasconde e ne fa oggetto di giubilo e motore di simpatia. Tutto questo fa Bear!
La
vita artistica di Titta va avanti tra spettacoli e dischi. E adesso
anche orsi arrapati. Seguitelo sul suo sito www.tittasulweb.it,
divertitevi e amatelo (Uomo Strip ci fa semplicemente
impazzire!). Il signorino ha talento, un gran bel culo (con buona
pace dei soliti sciocchi commenti sui social network) e vitalità
da vendere. Dal canto nostro, gli diamo il benvenuto tra le icone
ursine italiane. Il suo orientamento sessuale non ci interessa. A noi
piace che esista. Che sia com'è. Che non abbia timore di
mostrarsi e di cantare. E lo applaudiamo per questo.
A tutta Titta, dunque! Woof!
Nessun commento:
Posta un commento