La Ren Books, casa editrice bolognese che ci sta molto a cuore, e che ormai i lettori di WOOF! dovrebbero ben conoscere, continua coraggiosamente a proporre, tra le tante offerte di fumetti LGBT, l'orma ursina che nel nostro paese mancava. Assente, almeno, nel mondo dell'editoria ufficiale, più incline a dare spazio a ben altre tipologie di estetica omosessuale. Tra i fumetti leggibili online e gratuitamente (tra i quali seguiamo già il nipponico e divertente Insieme al capo di Okura) è oggi disponibile anche (F)Orse dell'emergente Mattia Surroz, che qualcuno ricorderà per avere illustrato il volume scritto da Bepi Vigna Pinelli e Calabresi - la storia sbagliata, pubblicato dalle edizioni 001.
Dopo il gusto amaro della storia italiana recente e del racconto di denuncia, Surroz presenta la propria visione dell'ursinità con una scelta minimale e accattivante, decisamente al servizio della sua arte di illustratore. Due orsi, nudi, probabilmente dopo un torrido amplesso, fumano una sigaretta discutendo tra loro dei feticci gay bear e delle loro applicazioni nel quotidiano. Un'impostazione spartana della tavola, priva di fondali e interamente basata sui corpi e le loro angolature. Un taglio da web che ricorda le sperimentazioni di lettura verticale tenute a battesimo da Makkox e oggi in via di espansione. Quello di Mattia Surroz è un tratto che si colloca a metà strada tra il pittorico e l'iperrealista, debitore per certi versi alla fisicità illustrativa di Riccardo Mannelli, ma curiosamente ibridata con la spigolosità cara ad Angelo Stano. Una cifra stilistica molto interessante e in evoluzione per un biglietto da visita (meglio, un antipasto) che lascia la voglia di vedere e leggere di più. Non a caso Surroz sta lavorando a una raccolta di racconti a fumetti che presto vedrà la luce proprio sotto l'etichetta Ren Books.
(F)Orse... per noi che abbiamo sempre inteso il movimento bear come forma di controcultura oltre che semplice attitudine (ed è in fondo una questione di progetti e di individui)... noi che teniamo molto a una distinzione matura tra trend e linguaggio, diciamo... forse, questo primo approccio di Mattia Surroz all'argomento potrebbe trovarci leggermente polemici sul versante concettuale (come una volta abbiamo ampiamento scritto). Ma si è qui per discutere, e lo faremo volentieri quando l'artista presenterà la sua opera bear più compiuta. Cosa della quale, in verità, non vediamo l'ora.
1 commento:
molto interessante lo stile, fuori dai clichè fumettosi orientali e più verso lo stile italiano un po' d'annata, diciamo. Soggetti vari e non sempre esteticamente belli, mi piace molto anche questa scelta. Originale la presentazione del book...
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