venerdì 29 maggio 2009

Un peccatore chiamato Big B

Un omone alto come un armadio, circa 130 kg di peso. Un enorme corpo tatuato che esibisce sui pettorali la scritta Las Vegas, città dove è cresciuto. Un volto dai lineamenti dolci, quasi infantili, e una voce ruvida, ma pastosa. E’ Big B, al secolo Bryan Mahoney, rapper statunitense di talento e popolarità emergente. E’ considerato il sesto membro non ufficiale della band OPM, ed ama cantare di personaggi controversi, emarginati e perdenti. Non a caso il suo nuovo album, il quinto, si intitola “American Underdog”, pubblicato dalla Suburban Noize Records. Interamente dedicato alle anime semplici delle periferie americane, proletari e sbandati. Questo gigante illustrato, accompagna a una voce affascinante una straordinaria presenza scenica. I suoi video sono dei veri e propri cortometraggi interpretati con grande carisma e senso dello spettacolo. Attualmente sta spopolando in rete con il singolo “Sinner” (“Peccatore”). Brano che canta insieme a Scott Russo, leader della band Unwritten Law. Il video relativo si può considerare la seconda parte di un film in due tempi, in cui il primo episodio è rappresentata dal brano “Criminal”. Big B ama cantare di un’umanità fallace, in grado però di acquistare consapevolezza dei propri errori, e sempre in cerca di comprensione e solidarietà. Magari di amore. Qualcosa di fondamentale, al di là delle apparenze più rozze. E che non si nega neanche a un peccatore.
Adorabile e bello come il sole.
















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